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BOJO: scusate per il disagio, ma è l'unica via

Boris Johnson si è scusato per aver imposto un nuovo e "doloroso" lockdown nazionale, considerandolo come l'unico modo per un futuro più luminoso e per salvare il Natale.

Di fronte alla furiosa opposizione dei parlamentari e delle imprese, il premier ha ribadito la situazione critica in cui presto si troverà l’NHS se non si dovessero attuare misure di contenimento più severe, aggiungendo che "medici e infermieri potrebbero essere costretti a scegliere quali pazienti curare."

Il Primo Ministro ha dichiarato: "Non posso fingere dicendo che sarà facile o privo di  scelte dolorose per tutti noi", ma ha promesso un "futuro luminoso” qualora queste nuove misure dovessero avere successo. 

L'obiettivo è di fermare il raddoppio dei contagi durante le 4 settimane di blocco, ottenendo così il dimezzamento del tasso di infezione. Una settimana prima della fine di questo secondo lockdown, i ministri annunceranno, qualora dovesse essere necessario, quali aree rientreranno nel sistema Tiers, mantenendo quindi alcune restrizioni. 

Il premier ha inoltre promesso che nei prossimi giorni verranno distribuiti  nuovi test rapidi con l’aiuto dell’esercito. 

Charles Walker ha annunciato di non poter sostenere i piani Boris Johnson, affermando che la Nazione non perdonerà mai il governo per aver vietato loro di vedere le proprie famiglie.

Anche l'ex ministro Esther McVey si è opposto alle nuove misure, dichiarando: "Voterò contro il nuovo blocco nazionale mercoledì quando si arriverà davanti alla Camera dei Comuni. Il mondo non può essere messo in attesa, e il governo la deve smettere di premere il pulsante “pausa” per tutta la Nazione per un capriccio, con effetti disastrosi per la nostra vita, i nostri mezzi di sussistenza, la salute e le relazioni. Il virus è qui e ci dovremo convivere per qualche tempo. Dobbiamo proseguire con la nostra vita prendendo precauzioni ragionevoli. Far collassare l'economia non è mai una soluzione sensata a qualsiasi problema."




  • Scritto/aggiornato: 02 Novembre 2020
    | Dora Bortoluzzi